Vita multimediale: breve guida su come difendere i tuoi occhi.

Vita multimediale: breve guida su come difendere i tuoi occhi.

19 Ottobre 2022 Off By blogovista

Desktop, laptop, tablet, smartphone e smartwatch, questi “aggeggi infernali” hanno profondamente modificato le nostre abitudini quotidiane ed il nostro modo di relazionarci con il mondo che ci circonda.

Fermati un attimo a riflettere su quante ore passi davanti ai dispositivi digitali; io un calcolo me lo sono fatto e posso dire di starci almeno 60 ore alla settimana. Ti sembrano tante? Provaci anche tu, potresti restare sorpreso.

Ovviamente queste nuove abitudini in qualche modo le dobbiamo pagare. Si parla ormai di una vera e propria sindrome, l’affaticamento oculare da dispositivi digitali. Per gli amanti delle definizioni in inglese e degli acronimi, digital eye strain o DES.

I sintomi in ordine di prevalenza sono: 

  • affaticamento visivo 
  • mal di testa 
  • visione offuscata 
  • secchezza oculare

Se sei un“tipo multitasking”, ovvero usi 2 o più dispositivi digitali contemporaneamente, i sintomi oculari saranno più evidenti, questo perché il sistema visivo sarà sottoposto ad uno stress maggiore per adattarsi alle diverse distanze di utilizzo e per mettere a fuoco caratteri di dimensioni differenti. 

Perché gli occhi si asciugano di più? La risposta è semplice, la concentrazione fa precipitare il numero degli ammiccamenti, di conseguenza non vi è un normale ricambio lacrimale e quindi l’occhio si asciuga più rapidamente.

Quasi tutti i sintomi sono reversibili, ti basterà fare un giro e prendere una pausa per farli sparire.

Ciò che più preoccupa sono i possibili danni permanenti legati all’esposizione cumulativa e costante alla luce blu ad alta energia emessa dagli schermi digitali, che può provocare danni ai recettori della retina e favorire la degenerazione maculare senile, con conseguente perdita della visione centrale (quella che ti permette di vedere i dettagli degli oggetti ed il loro colore). La luce blu inoltre viene associata dal cervello alla luce del giorno e allo stato di veglia, quindi, se usi spesso dispositivi digitali prima di andare a letto, potresti soffrire di disturbi del sonno .

Dopo averti spiegato cosa comporta l’uso continuativo dei dispositivi digitali ecco, come promesso, una breve guida su come difendere la salute dei tuoi occhi e non solo: 

  1. Gli optometristi americani dell’ A.O.A (American Optometric Association), suggeriscono la regola del 20-20-20. Ogni 20 minuti prenditi 20 secondi di pausa e guarda qualcosa a 20 piedi di distanza. Se pensi che sia troppo complicato, prenditi almeno 5 minuti di pausa ogni ora passata davanti al computer. 
  2. Tieni lo schermo del tuo computer ad almeno 60/70 centimetri di distanza (la lunghezza del braccio), in posizione centrata rispetto agli occhi e ad un’altezza che ti permetta di guardare oltre lo schermo stesso. Ingrandisci il testo tanto da non essere tentato di avvicinarti allo schermo per vedere bene i caratteri. Evita di lavorare a lungo buttato in qualche modo sul divano, è meglio stare seduti su di una sedia con entrambe i piedi poggiati per terra, il tuo collo, le tue spalle e la tua schiena te ne saranno grati. 
  3. Fai in modo che la luminosità dello schermo corrisponda il più possibile a quella della stanza, in questo modo le pupille non dovranno continuamente adattarsi a diversi livelli di luce. Se sei vicino ad una finestra tira le tende per evitare che si formino dei riflessi fastidiosi sullo schermo. 
  4. Sforzati di ammiccare con una certa frequenza, magari obbligati a farlo tutte le volte che finisci di leggere un paragrafo. 
  5. Forse non ci hai mai fatto caso, ma quando usi il tuo smartphone lo tieni troppo vicino agli occhi (tra i 20 e i 30 centimetri). Ti insegno un trucco per mantenere una distanza più appropriata: chiudi il pugno, mettilo sotto il mento e metti lo smartphone sotto il gomito. Ricordati di tenere sempre la testa diritta, il peso che carichi sulla tua spina dorsale quando abbassi la testa per leggere il tuo smartphone può provocare un’usura precoce delle vertebre cervicali. Uno studio pubblicato nel 2015 dal New York Spine Surgery and Rehabilitation Medicine, ha dimostrato che tenere la testa inclinata  di 60°  corrisponde a mettere un peso di circa 30 kg. sulla colonna vertebrale cervicale. Un bel peso non ti pare? Non ci avrei mai pensato. 
  6. Procurati degli “occhiali da computer”. Oggi esiste una miriade di soluzioni. Chiedi al tuo ottico-optometrista di fiducia la più adatta alle tue specifiche esigenze. La cosa fondamentale è che abbiano un trattamento antiriflesso di ultima generazione specifico per il controllo delle radiazioni blu ad alta energia.

In uno dei prossimi post ti parlerò in modo più esteso delle diverse soluzioni che il mondo delle lenti oggi ti offre per gestire al meglio i problemi legati all’uso dei dispositivi digitali. Per ora ti basti seguire i semplici consigli che ti ho fornito in questa breve guida.